10 agosto 2017

Morfeo, dove sei?

10 agosto 2017, ore 1:50.

Non riesco a dormire, nonostante sia tardi e domani debba alzarmi presto. Un sacco di pensieri vorticano nella mia testa e non riesco nemmeno ad afferrarli tutti mentre portano via il mio sonno.
Sono mesi che non scrivo una riga su questo blog, non perché non avessi argomenti o idee, quanto piuttosto per mancanza di tempo e, soprattutto, voglia di scrivere. Anche se "voglia" non è proprio il termine corretto, perché per me scrivere è più un bisogno: bisogno di fermare su carta emozioni, fantasie, idee, pensieri, sensazioni, esperienze; bisogno di esprimere ciò che a voce non riuscirei mai a tirare fuori, bisogno di sfogare rabbia e nervosismo, bisogno di smaltire ansia e stress.
La scrittura per me è da sempre un angolo in cui essere veramente me stessa o diventare chi voglio per sentirmi meglio di come sto realmente. Scrivere, comunque, richiede sempre sincerità. Non si può mentire di fronte al foglio bianco, qualunque cosa si scriva esprimerà una parte di se stessi, per quanto si possa rifiutare di ammetterlo. Anche scrivere storie inventate, alla fine, è solo un modo per esprimere la proprià personalità e scoprire aspetti del proprio io che magari non si conoscevano.
Questo è ciò che la scrittura rappresenta per me ed è il motivo per cui fa parte della mia vita da molti anni e spero vi rimanga per molti altri.
Non so se adesso finalmente Morfeo mi prenderà tra le sue braccia, ma sicuramente con questo flusso di coscienza sono riuscita a svuotare un po' la testa e magari adesso riuscirò a dormire meglio.

Grazie per essere arrivati fin qui. Un bacio, Gaia.