Ieri sera sono stata al cinema a vedere "Sono tornato". Il film mi ha colpito molto e ho deciso di scrivere le mie impressioni su questa pellicola. Prima di iniziare, solo una veloce ma doverosa premessa: non sarà una recensione (quelle le lascio fare a chi se ne intende), quanto piuttosto una riflessione. Buona lettura!
Uno dei momenti clou dell’intera pellicola è il racconto dell’anziana
nonna di Francesca (la fidanzata di Cappelletti) che, trovandosi davanti
Mussolini e riconoscendo per prima che non si tratta di un attore, descrive in
modo brutale la situazione degli ebrei durante il Fascismo, dalle leggi
razziali ai rastrellamenti nel ghetto di Roma finendo con la crudele narrazione
della propria esperienza di sopravvissuta ad Auschwitz. In questo momento quasi
ci si dimentica di star guardando un film comico e ci si ritrova catapultati in
una dimensione dura e spietata, che apre gli occhi su cosa fu davvero il
Fascismo, su cosa significa vivere in dittatura e sulla crudeltà del Duce.
Questa disumanità emerge comunque già in una scena precedente del film, nella
quale Mussolini uccide a sangue freddo un cane, reo di essere inglese e di
averlo morso. È proprio tale episodio, mostrato in tv durante un’intervista al Duce,
che fa capire alle persone di avere davanti non un comico, ma un uomo crudele e
spietato. Qui sta un altro importante spunto di riflessione: davvero oggi la
gente si indigna più per l’uccisione di un cane che per il razzismo e per la
morte di innocenti in mare? Quello che succede ogni giorno purtroppo dimostra che
la risposta a tale domanda è affermativa.
Come ultima cosa, il regista Luca Miniero è stato abilissimo a raccontare il fascismo evitando di fare apologia, ma mettendo anzi in guardia dal pericolo dell'ignoranza che rischia di portare la storia a ripetersi.
Ci sarebbero altri temi che meriterebbero
di essere approfonditi, ma preferisco non dilungarmi ancora e lasciare a chi lo guarderà il piacere di trarre le proprie considerazioni.
Tirando le somme, “Sono tornato” mi è piaciuto soprattutto perché
riesce a indurre la riflessione senza rinunciare a far ridere, che è quello che
ci si aspetta da un buon film comico: divertimento, risate ma anche un messaggio serio che rimane impresso allo spettatore
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