Questo è il primo post di una rubrica nella quale mi piacerebbe raccontare tutte le cose che mi mancano quando sono a Milano.
Come da titolo, la prima cosa di cui voglio parlare è il cibo, che è tra le cose che mi mancano di più.
Sono un'ottima forchetta e amo mangiare, che per me vuol dire non solo nutrirsi fisicamente ma soprattutto appagare la mente soddisfacendo lo stomaco. A casa, questo succedeva quasi sempre, avendo una mamma e una nonna cuoche provette. Mia nonna, poi, ha sempre amato viziarmi preparando i miei piatti preferiti ed esaudendo ogni mio desiderio. Quando sono arrivata a Milano, però, ho dovuto imparare ad accontentarmi di quello che mi veniva servito in mensa, non sempre ottimo e mai all'altezza della cucina cui ero abituata, e di quello che si può cuocere con il microonde, visto che non ho a disposizione una cucina. Abituarsi non è stato facile, infatti non credo che riuscirò mai completamente a farlo. Anche adesso, dopo più di un anno, ogni volta che torno in Sicilia la prima cosa che faccio è addentare un'arancina e continuo ad abbuffarmi di piatti tipici tutti i giorni che rimango a casa. Mia mamma e mia nonna, poi, non fanno altro che chiedermi cosa vorrei mangiare per potermi sempre accontentare. Spesso, non chiedo nulla, perché so che mangerò sicuramente qualcosa di buono, semplice e genuino, preparato con il cuore e con ingredienti freschissimi, che la maggior parte delle volte provengono dalla campagna di mio papà . Questo mi manca più di tutto, sentire il sapore vero di alimenti realmente biologici, che ho visto coltivare, raccogliere e cucinare appena colti.
Un'altra cosa che mi fa venire nostalgia sono i piatti tipici di ogni festività o occasione. Infatti, in Sicilia ogni momento dell'anno ha un suo alimento, che viene preparato solo in quel periodo. A San Martino, per esempio, si fanno due cose che amo: gli inciminati, cioè pane arricchito con semi di finocchio che va poi "cunzato" (condito) con l'olio nuovo, e i biscotti di San Martino (morbidi o duri), anch'essi arricchiti da semi di finocchio.
C'è un cibo che però riesco a portare a Milano, così ogni volta che lo mangio posso tornare a casa. Sono i pomodori secchi sott'olio. Per me, rappresentano la quintessenza della mia terra: il colore mi ricorda il sole sotto al quale sono stati essiccati, il sapore salato rimanda al mare, l'olio nel quale sono immersi mi fa rivedere le immense distese di ulivi della campagna siciliana, infine il basilico che gli dà profumo mi fa tornare in mente il balcone profumatissimo di casa e le sere d'estate passate ad innaffiare le piantine..
Un altro profumo che mi riporta a casa è quello dell'origano, da sempre la mia spezia preferita. Mi piace annusarla, a volte lo faccio senza alcun motivo e ogni volta mi assale la nostalgia.
Potrei andare avanti a lungo, ma mi fermo qui e vi aspetto per il prossimo post, non mancate!
Come da titolo, la prima cosa di cui voglio parlare è il cibo, che è tra le cose che mi mancano di più.
Sono un'ottima forchetta e amo mangiare, che per me vuol dire non solo nutrirsi fisicamente ma soprattutto appagare la mente soddisfacendo lo stomaco. A casa, questo succedeva quasi sempre, avendo una mamma e una nonna cuoche provette. Mia nonna, poi, ha sempre amato viziarmi preparando i miei piatti preferiti ed esaudendo ogni mio desiderio. Quando sono arrivata a Milano, però, ho dovuto imparare ad accontentarmi di quello che mi veniva servito in mensa, non sempre ottimo e mai all'altezza della cucina cui ero abituata, e di quello che si può cuocere con il microonde, visto che non ho a disposizione una cucina. Abituarsi non è stato facile, infatti non credo che riuscirò mai completamente a farlo. Anche adesso, dopo più di un anno, ogni volta che torno in Sicilia la prima cosa che faccio è addentare un'arancina e continuo ad abbuffarmi di piatti tipici tutti i giorni che rimango a casa. Mia mamma e mia nonna, poi, non fanno altro che chiedermi cosa vorrei mangiare per potermi sempre accontentare. Spesso, non chiedo nulla, perché so che mangerò sicuramente qualcosa di buono, semplice e genuino, preparato con il cuore e con ingredienti freschissimi, che la maggior parte delle volte provengono dalla campagna di mio papà . Questo mi manca più di tutto, sentire il sapore vero di alimenti realmente biologici, che ho visto coltivare, raccogliere e cucinare appena colti.
Un'altra cosa che mi fa venire nostalgia sono i piatti tipici di ogni festività o occasione. Infatti, in Sicilia ogni momento dell'anno ha un suo alimento, che viene preparato solo in quel periodo. A San Martino, per esempio, si fanno due cose che amo: gli inciminati, cioè pane arricchito con semi di finocchio che va poi "cunzato" (condito) con l'olio nuovo, e i biscotti di San Martino (morbidi o duri), anch'essi arricchiti da semi di finocchio.
C'è un cibo che però riesco a portare a Milano, così ogni volta che lo mangio posso tornare a casa. Sono i pomodori secchi sott'olio. Per me, rappresentano la quintessenza della mia terra: il colore mi ricorda il sole sotto al quale sono stati essiccati, il sapore salato rimanda al mare, l'olio nel quale sono immersi mi fa rivedere le immense distese di ulivi della campagna siciliana, infine il basilico che gli dà profumo mi fa tornare in mente il balcone profumatissimo di casa e le sere d'estate passate ad innaffiare le piantine..
Un altro profumo che mi riporta a casa è quello dell'origano, da sempre la mia spezia preferita. Mi piace annusarla, a volte lo faccio senza alcun motivo e ogni volta mi assale la nostalgia.
Potrei andare avanti a lungo, ma mi fermo qui e vi aspetto per il prossimo post, non mancate!
Nessun commento:
Posta un commento
Cosa ne pensi?